lunedì 27 gennaio 2014

TRAIL RONDA GHIBELLINA" by Maurizio

Trail Ronda Ghibellina - 26 gennaio 2014

Ebbene si.. ha fatto bene il nostro Presidente a definirci quelli “forti” perché finire la Ronda ti fa meritare veramente tutto quell’aggettivo… poi mettiamoci pure “fratelli di fango” tra le definizioni che calzano a pennello (anche se mi chiedo la Silvia come abbia fatto ad arrivare più pulita di quando siamo partiti, mah!!!).
Partenza per Castiglion Fiorentino alle ore 6 .. io e la compagna di tante avventure Silvia che passa a prendermi sotto casa. La mattinata comincia subito male visto che mi dimentico lo zaino da trail con tutto l’armamentario in casa; meno male che nonostante dorma in piedi me ne accorgo subito.

Alle 7 siamo al palazzetto dello sport luogo della partenza, prendiamo i pettorali dall’amica Santina che ce li aveva ritirati la sera prima e incontriamo la nostra compagna di squadra Lucy. Siamo tutti belli “carichi”.. intorno a noi tante facce viste e riviste.. tanta allegria e voglia di partire. Gli organizzatori previa punzonatura elettronica ci accontentano subito e alle 8.00 puntuali pronti… attenti… via. Gli atleti della nazionale italiana di Ultratrail che sono in gara con noi oggi nel giro di 1 km ci prendono 900 mt di vantaggio, vabbè per oggi li lasciamo vincere dai !!!


Dopo un breve tratto di asfalto comincia lo sterrato e la salita. Poi ad un certo punto tutti fermi, mega ingorgo all’inizio del single track che caratterizza la prima salita; tutti in fila e su per i primi 400 mt di dislivello positivo (alla fine il mio fidato Garmin mi darà un totale di 2256 mt di D+). Silvia e Lucy sono sempre dietro a me, con le loro giacche fuxia non passano inosservate di certo! I Km passano e quando letto dieci sull’orologio mi rendo conto che ci abbiamo messo quasi 2 ore per farli.. qualcosa mi fa capire che sarà una lunga giornata.



Perdo contatto dalle mie compagne di squadra e proseguo per il tratto centrale della gara, qualche pausa agli ottimi rifornimenti dell’organizzazione e gli occhi sempre rapiti dallo stupendo paesaggio che mi circonda. Riesco a fare anche qualche km in assoluta solitudine che fanno apprezzare ancora di più la bellezza del luogo.. intorno il nulla ovvero la bellissima natura. 


Verso metà gara si arriva al GPM della gara (810 mt), un “cucuzzolo” con sulla sommità i ruderi di una vecchia torre di avvistamento, qui si che ti senti davvero degno di esser definito “Ghibellino”; dei Guelfi nessuna traccia ma forse meglio così le gambe cominciano a lamentarsi e un duello all’antica maniera sarebbe proprio l’ultima cosa che serve.


La gara continua con una serie di salite infernali impensabili da correre, che si alternano con altrettante discese spaccagambe. La lucidità comincia a venir meno e quindi occhi aperti perché ritrovarsi abbracciato ad un albero è il minimo che ti può capitare. Al 35° km qualcuno parla di “ultima salita”… giuro che se lo riconosco quello è un uomo morto. Vediamo il castello di Castiglion Fiorentino a 3 km da noi.. davanti una bellissima pianura e uno penso… vai è fatta; ma i conti non tornano .. mancano 8km all’arrivo secondo il sempre fidatissimo Garmin, il paese a 3 Km.. dove saranno i 5 km che mancano all’appello. La curiosità è presto soddisfatta, altri 2 km di salita che ci fa fare un altro balzo di 300 mt di dislivello e a seguire ancora una discesa che segna le gambe in modo indelebile e che sarà la scenografia dell’unica “boccata” di cui sarò protagonista in gara, però fatta con stile credetemi!

Finalmente la pianura… un piccolo crampo che riesco a gestire e la visione del’arco dell’arrivo dove i tifosi ci aspettano ancora numerosi. Taglio il traguardo in 7 ore circa ma uno capisce subito che è una di quelle gare dove il tempo è un concetto relativo. Afferro il boccale di birra personalizzato che sostituisce la consueta medaglia e seduto su un comodissimo muretto mi bevo quell’integratore che non può avere sapore migliore.
Conclusioni: 10 e lode all’organizzazione, 10 e lode a chi ci ha aspettato con tanta pazienza e 10 e lode a Silvia, Lucy e me che siamo arrivati in fondo.. ognuno con il suo passo e ognuno con tanta gioia dentro di avercela fatta ancora una volta. SIAMO FORTI!


Maurizio





                    
ATLETA N. DATA NASCITA SQUADRA TEMPO
del lungo maurizio 88 05/01/1973 gp fratellanza grassina 07.04.44
nicolini silvia 113 21/01/1974 gp fratellanza grassina 07.57.58
tancredi lucia 81 24/11/1976 gp fratellanza grassina 08.48.26





lunedì 20 gennaio 2014

I ristori della Montefortiana - 18 e 19 gennaio 2014

Eccoci, o per meglio dire “rieccoci”, per il secondo anno, in autobus puntali in partenza alle ore 7 (e non poteva essere diversamente pena il linciaggio e fustigazione di Giancarlo) alla volta di Monteforte d'Alpone (VR), la gita organizzata dal nostro gruppo
Insieme a noi anche gli amici del Caricentro, del Trekking di Bagno a Ripoli e Grassina e un gruppo di Prato. 

Prima tappa a Vicenza per una breve visita ai monumenti di Palladio e non solo, conclusa con un frugale pranzo a base di “baccalà alla vicentina” e solo un cambio di percorso per il rientro al bus non ci ha fatto deliziare di alcune “frittelle allo zabaione”. 













Arrivati a Monteforte subito alla programmata passeggiata dei “Passi nel Tempo” che quest’anno prevedeva la visione di uno spettacolo teatrale mobile itinerante all’interno del paese.






E a conclusione, finalmente il ristoro a base di toma veronese, bruschette al radicchio rosso cotto in forno e il tutto annaffiato da buon prosecco, spritz e soave.



Foto di rito per il ritiro dei pettorali poi i albergo per un breve riposo prima della meritata cena.


La mattina della domenica dopo un’abbondante colazione e sotto la pioggia andiamo alla partenza della 39° Montefortiana e ci aggiungiamo agli altri circa 18.000 tra podisti e camminatori che intraprendono i vari percorsi.
Grazia, Andrea e Mario sul percorso dei 28 km, Milena, Rossana,Luciano e Valdemaro sul percorso dei 21, la restante parte del gruppo sul percorso dei 14 e così inizia il nostro pranzo … no scusate la nostra camminata.

Dopo poco più di 3 km ecco l’antipasto, no scusate ancora, il primo ristoro, a base di wurstel con crauti, uova sode, fette con marmellata e nutella, vino, brulè bianco, thè e mi sembra anche acqua…. ci voleva dopo questo sforzo iniziale.
   Si riparte tra le bagnate e nebbiose vigne del soave e dopo 8 km accolti dai canti e dal calore degli alpini arriviamo alla prima portata, scusate di nuovo, al secondo ristoro. Un caldo minestrone anche questo bagnato da soave e brulè caldo e anche da un goccio di grappa (fatta in casa che non fa mai male).                                                                                                    


Dopo appena un km entriamo nel paese di Soave e prima di accingersi alla salita che ci porta al Castello ancora un breve pit-stop con bevuta al ristoro degli Alpini. 




Con fatica superato il decimo km, arriviamo alla portata principale. Polenta con salsiccia, con lardo, con salame ed ali di pollo e “acqua di cantina”, come la chiamano loro, servita alle signore con ambigue brocche. 


 











Il percorso si fa sempre più difficile e mantenere la giusta via non è cosa facile, ma per fortuna al 13° km arriviamo al digestivo di una buona china calda.




Dopo 3 ore e 40 minuti e ben 14 km percorsi finalmente tagliamo il traguardo!!!


Fatto un veloce cambio di abbigliamento, andiamo al ristoro finale con tortellini, wurstel e cotechino con crauti, frittata con erba cipollina, salame e dolci.



Nel pomeriggio vista la corsa dei top runners sul circuito del paese e bevuto un buon caffè con grappa, ci attende il nostro bus per il ritorno a casa. Nel rientro la gradita spartizione della forma di toma vinta dalla squadra tra tutti i partecipanti meticolosamente tagliata da Giancarlo con l’abbinamento di un pacco di tortellini.
Si sta per chiudere un impegnativo fine settimana e prima dell’arrivo a destinazione, la classica fermata di metà percorso all’Autogrill … non vorrete mica farmi tornare a casa con la fame!!!!

Alla prossima….. “burp” …. 

“Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza soste” J.W. Goethe


.... non è stato il caso nostro

stefano

Link foto 39° Montefortiana

lunedì 13 gennaio 2014

"Ultramaratona del Lamone, 48km...come iniziare al meglio il 2014 :)" by Lucy

L'Ultramaratona del Lamone a Traversara (RA) due anni fa è stato il mio ingresso nel mondo delle ultramaratone. Ogni anno è un giorno di festa, un ritrovo tra folli affamati di lunghe distanze, che iniziano l'anno delle ultra in quel di Traversara, per correre insieme sulle sponde del fiume Lamone. Quest'anno eravamo in tanti, 201 iscritti, in un giorno di festa e amicizia, tutti lì per la prima gara del circuito Iuta, la prima ultra dell'anno, come mancare?
Fino al venerdi mi sentivo spensierata, serena, tranquilla, per poi prendere in un istante consapevolezza che sarebbero stati 48 i km da correre, non pochi, non facili, sulle sponde di un fiume e quindi sterrato. Ed ecco che l'ansia pre-gara (seppure non mi senta mai un'atleta agonista) si è fatta sentire, con lo stomaco sotto sopra e la mia scrupolosa e rituale preparazione della borsa. Tutto pronto da due giorni, tutto minuziosamente sistemato, pensato, ricontrollato almeno 2 volte, perchè so come sono fatta, insicura nella vita, ma precisina e scrupolosa nello sport. E precisa lo sono diventata in questi due anni di ultra e trail, sbagliando più volte, imparando dai miei errori.
Appena arrivati in Romagna di prima mattina, ti rendi conto e ti ricordi che il 90% per cento delle volte non vedrai un raggio di sole a gennaio e sarà così per tutte le ore in cui correrai ed allora ti viene spontaneo autoconvincerti che è tutta questione di testa...che la solarità la tiri fuori da dentro e costruisci passo dopo passo la tua di corsa. E così è stato! Solare lo sono sempre quando corro, è la mia caratteristica, è ciò che chi mi conosce si ricorda di me...sorriso, ilarità, serenità. E' questo che provo quando corro, serenità, passo dopo passo, ciò che mi fa andare oltre la stanchezza, oltre la distanza, e mi porta fino al traguardo. Serenità è ciò che vivo in questo periodo, come una manna dal cielo, che mi fa vedere tutto colorato, serenità e felicità, tutto inaspettato, ma che mi fa stare bene, mi ricarica in ogni momento e non sento la stanchezza.
Per la prima volta ieri mi sono trovata a far da "maestra" a chi ultramaratoneta voleva diventarlo. Per tutto il tempo mi sono sentita inadeguata, io che sono alle prime armi, io che ho tanto da imparare, ma ho trasmesso ciò che mi è stato insegnato e l'ho trasmesso col cuore come se parlassi a me stessa. L'allievo in questione è stato il signor Arturo, 67 anni e una quarantina di maratone nel suo palmares...o mio Dio, tante, troppe, rispetto a me che se sommo le mie poche medaglie a stento arrivo a poco più della metà. Ma non conta quanti km hai percorso, se ti viene chiesto come fai a correre una 48km e cosa senti, allora trasmetti le tue emozioni, i tuoi pensieri e speri che dall'altra parte ci sia qualcuno che davvero vuole ascoltare.
"Non ce la posso fare, sono troppi, al massimo sono arrivato a 42 di km, manca troppo, ancora 3...2 giri, al massimo cammino fino alla fine.." quante volte l'ho detto anch'io, prima di capire che non devi contare la distanza in un'ultra, che non devi chiederti quanto manca, se parti per fare tutti quei km, li vivi ma non li conti, ti metti l'anima in pace e vai...passo dopo passo. "Arturo non ci devi pensare, altrimenti lì è il ristoro, fermati e basta! non ti godi la tua corsa, stai facendo ciò che ti piace fare, rilassati e ascoltati...tutto qui!". Mi ha chiesto se sentivo la stanchezza perchè mi vedeva rilassata, perchè fossi sicura che sarei arrivata, gli ho risposto che il ginocchio faceva male, ma non lo sentivo, che avevo dei motivi per arrivare, che ogni giro aveva la sua importanza...e che, si, sarei arrivata, ma non camminando, no...l'avremmo corsa tutta, dall'inizio alla fine, fermandoci solo ai ristori, perchè c'era ogni ben di Dio da spiluccare! così è stato!
Poche parole ma buone, finchè al 40 esimo km gli ho chiesto silenzio, perchè volevo ascoltare il mio corpo, volevo godermi la mia corsa i miei passi, le mie emozioni. Del sano egoismo? forse si o forse no, ma era ciò di cui avevo bisogno. Non ho guardato il garmin, ma i miei passi seguivano il mio respiro, non volevo mai alzare i battiti del cuore, mai arrivare oltre quella soglia che ti permette ancora di rilassarti, riordinare i pensieri, ma allo stesso tempo aumentare il passo fino alla fine. La fine? è arrivata troppo presto questa volta, perchè quando ho visto l'avvicinarsi del traguardo, ho ripensato a tante cose, come un fiume in piena di emozioni vissute, di situazioni, di... tutto è esploso in un sorriso liberatorio, col cuore pieno di gioia e soddisfazione! Arturo è diventato un ultramaratoneta, gli ho messo la mia medaglia al collo e mi ha detto "ci rivedremo!". Lo spero...e di avergli trasmesso le mie emozioni!
Ringrazio Enrico Vedilei, sua moglie Luisa, Andrea Accorsi e la sua compagna Monica Barchetti per la riuscita di questa giornata meravigliosa, perfetta....ci rivediamo il prossimo anno, per il mio 3° anniversario da ultramaratoneta.
E un ringraziamento ai miei compagni di viaggio: Maurizio, Fedele, Paolo e Donatella




Lucy

"la mia prima volta da Veterana" by Angela

Eravamo in molti stamani a Palastreto dall’amico Giuseppe, il bel tempo e la temperatura non troppo bassa hanno reso la corsa piacevole; il percorso, conosciuto già da molti, presentava delle salite anche nel bosco e delle discese, utili per recuperare e velocizzare i tempi.
Il nostro gruppo era formato da diversi di noi, alcuni hanno scelto il percorso più breve ed altri la gara di 13 km; 
 alle nove puntuali la partenza, abbiamo subito affrontato una leggera salita e poi avanti sul selciato che si immette nella campagna, qui quasi in fila indiana abbiamo costeggiato le mura di una villa di cui non ricordo il nome e poi come sempre il gruppo si è disteso, ognuno ha cercato il suo ritmo e a volte, affannosamente, è riuscito a mantenerlo.
Il panorama dall’alto illuminato dal sole appariva insolito per il mese di gennaio, le salite in mezzo alle case permettevano di vedere il relax delle famiglie alla domenica mattina, in molti affacciati alle finestre curiosavano e salutavano i conoscenti, poi nuovamente tutti giù per la discesa sulla strada asfaltata ed infine attraversato il ponticello di legno abbiamo corso l’ultimo tratto di strada fino all’arco.
Buoni i risultati ottenuti, da festeggiare il meritato 1^ posto della nostra brava Grazia, 

e aggiungerei ottimi i tortellini al ristoro e poi, concludo che, pur avendo corso come sempre, mi sono classificata stavolta, perché sono passata veterana e in questo caso aver cinquant’anni aiuta……eheh



p.s. scambio volentieri i tre pacchi di cantuccini di Prato vinti per 10 anni di meno!!!!


Angela


Link Foto -> Invernale di Palastreto 2014