lunedì 24 novembre 2014

Partenza alla Francese, lancio alla bersagliera e Valdy forse ci lascia il ginocchio… il post di Michele

...“Tanto c'è la partenza alla francese!” dice il Mannucci, mentre spinge col pensiero la macchina di Marione, colpevole di mantenere un'andatura troppo presidenziale mentre alle prime luci dell'alba ci muoviamo, non troppo convinti, verso la sede di gara della giornata: Viareggio.
Un'orario di avvio forse troppo favorevole ai dormiglioni, il piede forse un po' troppo leggero, un'erroruccio a un incrocio, ed eccoci proiettati nella classica partenza alla Francese-Bersagliera.
In rapida sequenza: Scendi di macchina->dai i soldi alla Milena->prendi il cartellino->mettiti le scarpe e.........via! Sparati, ovviamente senza il benché minimo riscaldamento, sul primo pezzo di asfalto che ci porterà poi ad addentrarci nel parco di Marina di Torre del Lago.
Neanche il tempo di capire; dunque... vediamo: io e Valdy nella 12Km, gli altri sulla 18Km, anche le camminatrici “osano” questa distanza per mere mire (??!?) di classifica sociale...
Ok! Lancio un'occhiata al fido Garmin: mi dice che sto correndo troppo, tendo a fregarmene, decido di mettermi a 50 metri da Valdy, finché ce la faccio e attacco la parte sterrata.
3Km: sto scomodo su un ritmo che non è mio, ma il vedere Valdy lì a 50 metri e il Mannucci a 150 mi rende fiducioso per il mio futuro, oltretutto  grazie ai ripetuti stop “tecnici” di Valdy a volte ho l'inebriante sensazione (sbagliata, lo so, ma...) di seminarlo.
6Km: inizio a soccombere i miei ritmi sbagliati, arrivo al ristoro e proprio mentre mi ingurgito una fetta di arancia mi arriva Valdy allarmatissimo: “Dov'è il Mannucci? Dov'è il Mannucci! Era lì davanti a me... io non capisco... eppure” Totalmente preso dal panico! Tento di tranquillizzarlo dicendogli che forse si è fermato al “bagno” nel bosco, ma mi rendo conto che tutte le mie scuse sono vane. Gira la testa, butta giù il busto e si lancia all'inseguimento della lepre.... che giustappunto ridacchiando arriva proprio in quel momento: “mi son fermato al bagno....” Povero Valdy: ci sta che su quella partenza “a razzo” ci ha lasciato il ginocchio sinistro....
Insieme a Stefano riparto anch'io, ma ci salutiamo pochi metri dopo: all'incrocio tra la 12 e la 18: per lui l''inizio dell'ultimo stint di 12Km, per me l'inizio di un calvario di 6.
Ormai al limite del kilometraggio assodato e un po' troppo su con i tempi, inizio a contare in sequenza: centinaia di metri, decine di metri, metri, centimetri, millimetri, micrometri!!! Oddio!! Non mi finisce più!!
Faccio appello a tutte le forze mentali disponibili, anche perché a 4km dalla fine giro una curva e.... 4Km di viale diritto!! Altro che la mezza di Pisa!!

E' stata durissima, ma ce l'ho fatta, in qualche modo più o meno sorridente, sono arrivato al traguardo.
Ah, già... e gli altri? Non so di preciso che cosa abbiano fatto in quei 6Km che io non ho percorso, ma narra la leggenda che i veri “malati di podismo” abbiano percorso il viale di 4Km ad un ritmo portentoso, l'unico che si lamentava pare essere stato il Mannucci che ha trovato il viale... troppo curvoso!
Chi il viale lo ha invece percorso con una certa comodità, pare essere stata la CDF, arrivata sì tutta intera al traguardo, ma arrivata anche quando ormai gran parte delle gente partiva per andare a lavorare... il lunedì mattina! Ma... cosa non si farebbe per una manciata di punti in classifica sociale?

         Michele


foto by Milena



domenica 16 novembre 2014

"Mezzo Monte, Mezza gara, Mezzi sparsi, Mezzi spersi" il post di Michele

“No, guarda se continua così io un parto...” “bada che lavoro!! Un si vede nemmeno la strada” “Giueeee!! La viene, la pare fumo!!”. Questi erano indicativamente i commenti  dei soliti depressi in pantaloncino sgambato della domenica mattina, mentre guardavano fuori dagli spogliatoi.
E così, con Giove Pluvio impegnato a dar spettacolo sulla campagna fiorentina, tirando fuori tutto il repertorio di effetti speciali (si è passati più volte dalla pioggia, al vento, al sole, con misto di arcobaleni a sorpresa) un po' sparsi a ritta e a manca, chi prima, chi dopo, i nostri si sono eroicamente lanciati in questa nuova avventura.

Un'avventura non facile per me, impegnato sulla corta di 6Km per i soliti ovvi motivi legati a infortuni di tavola e di fisico. Ma sopratutto senza Garmin!!! Avrei preferito aver perso le mutande!!!
Baffino giallo-verde fischia, metto il piede destro avanti e mi avvio. Nessuno dei miei intorno.... Ovvio! Son partiti tutti prima e chi è partito con me,  viaggia il doppio! Poco male, metto il motore al minimo e mi godo il paesaggio che nella prima discesa mostra tutta la vallata di ulivi e nello sfondo una minacciata, ma sempre splendida, Fontesanta.
Primo cambio di inclinazione: sono solo 150 metri, ma capisco che non è il caso di provare neanche a  “strapparli”, m'è venuto il fiatone in discesa... panicooooooooo!!!!!
Si ricomincia a scendere: si costeggia il lago di colline e si scende ancora, fino alla pescaia del Cai in Grassina. Tutto ok, tranquillo è tutta discesa! Mi godo il paesaggio, gli odori, tento di distrarmi... ma in fondo alla cassa cranica un  diavoletto mi sorride e mi dice: “ciccio! Ora t'hai sceso, ma se tu vuoi tornare a Mezzomonte tu la devi risalì tutta!!” 
Boia dè! La “tappona dolomitica”: Pescaia dì' Cai-San Gersolè!! Che patire!! Tre volte son capitolato miseramente sotto un ritmo sbagliato, tre volte son risorto, ma se ci fosse stato il mio amico Garmin... non sarebbe successo!! Mi avrebbe avvertito che chiedevo troppo!!
Poco male: la divina provvidenza mi manda in stretta sequenza temporale: Una biondina niente male, che però mi stacca in termine di un Km, un fantastico posteriore da osservare e visto che il tutto non bastava, per l'ultimo Km “l'anestesia” me l'ha fatta un simpatico fisioterapista di Pavia, che in visita a Firenze aveva deciso di partecipare alla gara. E' proprio grazie alla sua compagnia che in qualche modo arrivo a Mezzomonte, al termine della mia mezzagara, non senza un dubbio: ma i miei camminatori partiti prima di me, dove sono finiti? Io non gli ho mai trovati....
Consegno il cartellino, mangio la fettunta d'ordinanza e poi mi metto ad aspettare gli altri sul traguardo, dove scopro che: Chi era partito girando a destra facendo il giro al contrario, chi è arrivato in piazza all'Impruneta ha invertito la rotta, chi ha trovato Luigi che non risultava neanche partito, chi era finito alle fabbriche dell'Impruneta... ma il top l'ha toccato Alessandro: è riuscito a superare Luigi 4 volte senza che Luigi avesse mai superato lui!!
Che giornata….

Michele

mercoledì 12 novembre 2014

"eccoci qua" la maratona di New York nel post dei nostri finishers

Eccoci qua, siamo tornati dalla Grande Mela e siamo tornati “vincitori”. Si esatto, siamo ‘’finishers’’, perché a New York non ti chiedono che tempo hai fatto (per fortuna, dice Paolo), ma si congratulano perché sei riuscito a portare a termine un’avventura lunga 42 km e spiccioli.

E’ il pubblico così entusiastico ed appassionato che fa la differenza con le altre maratone; migliaia di persone disposte su tutto il percorso che ti incitano, ti offrono cibo, urlano i nomi che leggono scritti sulle magliette e si sporgono verso di te con la mano per il famoso “give me five!”, “good job!”, “you did it!”

Se poi lo solleciti, allora il tifo diventa da stadio, alzano i cartelli con le scritte più buffe e ti acclamano come una rock star! La musica è ovunque, band di ogni genere che suonano senza sosta, cori gospel, ballerine di salsa nel Bronx, rappers in Harlem, insomma, sembra di essere in un musical.
Mantenere la concentrazione è difficile, abbassare il tuo personale è complicato, ma del resto siamo qui per divertirci, per goderci questa festa… what else? (su queste considerazioni ci siamo anche fermati a farci due foto sul ponte Pulaski…)
Ci siamo svegliati presto, alle quattro del mattino, abbiamo raggiunto la fortezza militare adiacente all’imponente ponte da Verrazzano, lì abbiamo bivaccato su di un prato gelato e bagnato (ma chi ce l’ha fatto fare) il vento soffiava forte e congelava tutto e dopo esserci surgelati ci hanno permesso di partire, colpo di cannone, inno americano , Liza Minelli con New York New York evvai…….tutti rigorosamente vestiti con cappelli e piumini, come qualcuno ha detto sembravamo pronti per la scalata dello Stelvio e invece due giri e vai il ponte di fronte a noi. L’attraversamento non è stato facile, si faceva tanta fatica a correre rimanendo dritti.

Il tracciato, come detto al meeting, presenta tanti ponti da scalare, tante curve, le avenue sono in leggera salita , ma sono lunghe e alla fine, quando le gambe protestano, ci sono le salitelle di Central Park.
I volontari sono stati più di 10.000; ad ogni miglio erano lì pronti a coccolarti, a incitarti a ripartire, all’arrivo sempre i volontari erano pronti a coprirti, a metterti la medaglia al collo, a congratularsi con te come se tu fossi stato il primo arrivato; per tutti democraticamente lo stesso trattamento…..l’altra faccia dell’America.

Quest’anno sono stati consegnati 69704 pettorali, un’enormità, un fiume di persone che hanno letteralmente riempito Manhattan, runners di tutte le nazionalità, davvero la festa mondiale del podismo.
Entrare sulla first Avenue e correre in mezzo ai grattacieli che ti guardano dall’alto è a dir poco emozionante; già l’emozione….quella è davvero difficile da gestire perché tante sono le occasioni per commuoversi.

Dal bambino che tende la manina oltre le sbarre per dare il cinque al runner sulla carrozzina e lui che si sofferma soddisfatto, al saxofonista in Central Park che suona Rocky a poche miglia dal traguardo..e così via. E poi è stato bello e sorprendente il numero di conoscenti ed amici che ci hanno scritto, messaggiato….questa maratona suscita un coinvolgimento e una curiosità decisamente più forte di tutte le altre…..sembra “mission impossible”!!
Anche il giorno dopo è “festa”, è bello vedere tanta gente girare con la medaglia al collo come bambini e i newyorkesi ti fermano ancora e continuano a complimentarsi, mentre in tantissimi in Central Park si fanno incidere il tempo impiegato sulla meritata medaglia.
Concludendo è stata un’esperienza che consigliamo a tutti di vivere, ringraziamo il nostro super-coach Steo che ci ha fatto conoscere la corsa e tutti voi del gruppo……infine di quella maratona che sognavamo all’inizio del nostro percorso, come promesso, a lui è dedicato il 22esimo miglio…..!!!!
Alla prossima.

Angela, Paolo, Sonia